Il pianista del buio. Legge la musica con la punta delle dita ripercorrendo le motivazioni che hanno portato ciascun autore ad esprimere nell’opera esperienze, emotività, speranze e sofferenze che Fabrizio Sandretto conosce ed interpreta con la scioltezza e la sicurezza di sempre.
Il pianista del buio, Fabrizio Sandretto, classe 1980, è nato sotto il segno dello scorpione, forte e affidabile, riservato e sensibile, non vedente dalla nascita. I concerti al buio sono la sua specialità.
La musica gli è sbocciata dentro alla nascita, lui l’ha riconosciuta, assecondata e seguita, l’ama con passione e disinvoltura e l’ha scelta come stile di vita fin da bambino.
Fu una sorpresa anche per la maestra che gli chiese quale strumento avrebbe suonato da grande. Fabrizio non aveva dubbi, quando uno nato sotto il segno dello scorpione ha una passione, un amore così grande e corrisposto, lo coltiva e lascia crescere.
Come il sorgere del sole, Fabrizio si rinnova ogni giorno traducendo gli accordi dell’anima nel linguaggio musicale e gli antichi racconti giapponesi in italiano.
Un Omero in chiave moderna, ό μή όρών che, pur non vedente, raccoglie, assembla e trascrive le tradizioni orali per presentarle al mondo. Come il cieco di Chio conosceva le forme dialettali del greco antico, Fabrizio conosce il giapponese persino le espressioni più antiche e condivide le difficoltà dei molti interpreti di quei racconti e miti così come si è tuffato nei “personaggi” ed in altri lavori tedeschi che sono diventati film sotto la regia di Luca Ribuoli.
Empatia e sensibilità, eleganza di pensiero e coscienza del valore e dei limiti dell’umanità, Fabrizio si trasforma in ogni personaggio che descrive per restituirgli l’originale profilo voluto dall’autore. I suoi concerti al buio sono un viaggio dell’anima, dei sensi, dove piacevolmente, si lasciano persuadere.
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